Sei assunto, ma ti pagano meno.
I dati più recenti, provenienti dalle piatteforme di job recruiting, mostrano come gli stipendi di entrata siano in media più bassi, rispetto alle stesse posizioni offerte nel corso del 2022, di una percentuale anche superiore al 5%.
Si tratta di un contrasto sorprendente se messo in relazione con un tasso di inflazione mai così elevato negli ultimi 30 anni e con la difficoltà di trovare candidati adatti a ricoprire posizioni chiave, difficoltà sempre più marcata da due anni a questa parte, ed è un contrasto solo parzialmente spiegabile con i tagli al personale che si stanno registrando in moltissime aziende.
Alcuni sostengono, tuttavia, che questo momento di riassestamento possa portare a benefici nel lungo termine e contribuire a creare un mercato del lavoro più sostenibile e bilanciato.
Infatti, molte aziende, per attirare talenti, stanno iniziando a porre il focus su altri aspetti della vita lavorativa, come la settimana lavorativa da quattro giorni.
Ne deriva che una situazione sempre più comune, in futuro, potrebbe essere quella di rifiutare offerte di lavoro molto più remunerative e preferire la stabilità o l’opportunità di realizzare un più efficace bilanciamento tra impegni professionali e necessità personali.