Negli ultimi anni, diversi Paesi, tra cui la Spagna, hanno esplorato la settimana lavorativa di quattro giorni.
La Spagna ha condotto una significativa sperimentazione a livello nazionale, ma ha anche pubblicato i risultati di un esperimento più piccolo, svolto a Valencia, coinvolgendo 360.000 lavoratori, per un mese.
Durante questa prova, il livello di stress è diminuito del 35%, il 64% ha dormito di più, la socializzazione è aumentata del 72%, mentre il 37% ha dichiarato di aver aumentato l'attività fisica e il 46% il tempo dedicato alla lettura. Si sono inoltre registrati benefici ambientali: infatti, la diminuzione del traffico in città è stata del 9,5%, con una riduzione del 58% del biossido di azoto nell'aria.
Anche altre nazioni, come il Regno Unito, hanno ottenuto risultati promettenti, con aziende che non hanno intenzione di tornare a una settimana lavorativa di cinque giorni, dopo sperimentazioni positive sulla settimana di quattro giorni.
Anche qui, infatti, la produttività è rimasta stabile, mentre la soddisfazione dei dipendenti è aumentata notevolmente.
Una domanda: le resistenze che molti di noi hanno, consciamente o inconsciamente, verso la settimana lavorativa di quattro giorni, sono fondate o sono solo la conseguenza di un’abitudine che, come tutte le abitudini, è difficile da cambiare?