Continui a ricevere queste parole: “La ringraziamo per l’interesse, ma in questo momento preferiremmo procedere con altri candidati”. E’ come se non bastasse, le chiamate dei recruiter, che una volta erano anche più di una a settimana, si sono inaridite e i collegamenti su Linkedin e altri contatti spesso non ricevono alcuna risposta.
La crescente difficoltà di trovare un lavoro sta portando molti a rinunciare. Secondo i dati più recenti del governo USA, 1.6 milioni di persone cercavano un lavoro ed erano disponibili a lavorare a dicembre, ma non hanno fatto domanda per nessuna posizione. Oltretutto, nello stesso mese, c’erano anche 346 000 “lavoratori scoraggiati”, come vengono identificati all’interno delle statistiche ufficiali le persone che non credono più che ci sia un lavoro disponibile per loro.
Questi sono i dati, ma dalle storie e aneddoti la situazione sembra ancora peggiore. Parte del problema è semplice matematica. Il numero di disoccupati si è gonfiato a causa dei licenziamenti del 2023, mentre il numero di posizioni aperte è diminuito costantemente, da 10.8 milioni dello scorso gennaio a 8.8 milioni a novembre.
Per riuscire ad attirare l’attenzione dei recruiters, i candidati devono avere una strategia che vada oltre quello che c’è scritto nel loro CV.
Deepali Vyas, Head of Fintech di Korn Ferry, racconta, come esempio, la storia di un recente candidato, che aveva dovuto lasciare il suo lavoro come data analyst per gestire la gastronomia di famiglia. Racconta come non lo avrebbe mai considerato la scelta migliore per il ruolo che stava selezionando se si fosse basato solo su quanto scritto sul CV. Lui, invece, è riuscito a descrivere come quell’esperienza gli avesse insegnato molto sulla gestione di un’attività e come questo potesse essere applicato alla job position. Ed è stato fondamentale nell’ottenere la posizione.
Quindi, la capacità di raccontare, al meglio, la propria storia professionale diventerà, sempre più, una competenza distintiva.
E, non trattandosi di un tema oggetto dei tradizionali piani di studio, dovrà entrare nei Personal Development Plan di ognuno di noi.