Negli ultimi anni, molte aziende hanno optato per nomine esterne al ruolo di CEO, lasciando i candidati interni a gestire situazioni scomode.
In passato, fino al 74% dei dirigenti non considerati per la promozione abbandonava l'azienda, ma oggi sempre più spesso rimangono, potenzialmente creando imbarazzi, poiché i dirigenti non scelti possono trovarsi in ruoli peculiari, senza chiarezza sul loro contributo.
Oltretutto, con un incremento di circa il 40% dei CEO licenziati nel 2023, la competizione interna è accesa.
E, sebbene questi dirigenti possano offrire preziose intuizioni, possono anche diventare rivali scomodi per i nuovi leader.
La soluzione non è semplice: le aziende intelligenti cercano di valorizzare questi talenti, inviando segnali positivi all'interno dell'organizzazione.
Alcuni, per esempio, vengono inseriti in ruoli strategici, favorendo un ambiente di rispetto reciproco.
Un approccio equilibrato può trasformare una potenziale rivalità in un’opportunità di collaborazione fruttuosa.
E, in questa operazione, il supporto di qualificati ed esperti professionisti esterni, può diventare un preziosissimo strumento di crescita.