L'era del remote working potrebbe finire.
Su LinkedIn, il numero di annunci di lavoro che offrono lavoro a distanza è sceso al 14% questo autunno, in calo rispetto al massimo del 20% di marzo. Nel frattempo, l'occupazione degli uffici nelle principali città è di circa il 48%, un enorme balzo dal 20% all'inizio dell'anno, secondo Kastle Systems, che tiene traccia degli ingressi negli edifici negli Stati Uniti.
Tra i lavoratori che passano a questa nuova normalità, i sentimenti sono ambivalenti. Secondo un sondaggio Microsoft, il 38% dei dipendenti ibridi afferma che sapere quando e perché entrare in ufficio è stata la loro più grande sfida nel gestire il lavoro negli ultimi mesi. Molti riconoscono i vantaggi sociali e collaborativi di un ambiente di lavoro di persona, ma non sono ancora ansiosi di tornare al pendolarismo, a vestirsi in modo “formale” o ad affrontare i fastidi che a volte la vita in ufficio può comportare.
Per pianificare al meglio il possibile ritorno in ufficio, gli esperti propongono 4 azioni di potenziale supporto:
Fare chiarezza sulle nuove regole.
In molte aziende, dopo l'entrata in vigore di un ritorno all’office work, alcune persone si presentano puntualmente, mentre altre non rientrano affatto, rivelando che la nuova politica non è chiara.
Recuperare l'equilibrio tra lavoro e vita privata.
Lavorare da casa ha offuscato i confini tra vita personale e vita lavorativa, cosa che secondo molte persone ha avuto un effetto negativo sul loro benessere mentale. Tornare in ufficio, anche con un programma ibrido, dà la possibilità di stabilire nuovi e più sani confini tra lavoro e vita.
Pianificare le sfide di due spazi di lavoro.
Si tratta di identificare quali oggetti spostare, da un ambiente all’altro, per rendere la transizione il più possibile agevole.
Attutire il colpo.
Promuovere il benessere fisico e mentale durante la transizione con piccole cose che gratificano (un caffè con i colleghi, una chiacchierata su temi sportivi). Gli esperti di carriera affermano che piccole gratificazioni possono rendere più facili le transizioni della vita.
E, in generale, accettare che il futuro del lavoro sarà ibrido e, pertanto, un’alternanza tra casa ed ufficio farà sempre più parte della nostra vita professionale.