Sempre più aziende stanno rendendo trasparenti le fasce salariali per i nuovi candidati.
Stanno anche diventando molto più specifiche sulle responsabilità e competenze che ogni ruolo comporta.
E lo stanno facendo per adeguarsi alle regole di trasparenza che, sia negli Stati Uniti che in Europa, inizieranno ad entrare in vigore dal 2025/2026.
Quello che non stanno facendo troppo bene, dicono gli esperti, è prepararsi per una potenziale valanga di domande e dispute, non appena tutti sapranno quanto guadagnano gli altri.
Per la prima volta, molti lavoratori vedranno quanto i loro capi sono disposti a pagare per ruoli simili ai loro e questo potrebbe causare molte domande.
Nell’UE, dove le nuove regole di trasparenza entreranno in effetto all’inizio del 2026, la retribuzione, desiderata o attesa, è in cima ai pensieri di molti.
Oltretutto, appare evidente come le nuove generazioni si facciano minori scrupoli, rispetto ai loro genitori, nel parlare di retribuzione e nel condividere i dati relativi.
Le vecchie generazioni hanno da sempre considerato queste discussioni tabù. Ma la Generazione Z e molti giovani Millenial hanno mostrato una maggiore inclinazione a sollevare problemi riguardo all’equità dei trattamenti percepiti, facendo anche un passo fondamentale verso una maggiore equità nel mercato del lavoro.
Rimane, per ora, poco chiaro quanto le aziende si stiano preparando ad affrontare un processo per loro nuovo e potenzialmente foriero di tensioni interne, tuttavia la scarsa o assente preparazione non potrà interrompere un trend ormai chiaramente partito.